Come migliorare la qualità dei piani aziendali: le indicazioni della banca

Ottimizzare il piano aziendale

Le indicazioni della banca su come ottimizzare il piano aziendale

In questo articolo ho descritto le modalità di realizzazione dell’osservatorio banche, che ho progettato e condotto in collaborazione con i responsabili di 11 primari istituti di credito, al fine ottimizzare il piano aziendale di una piccola o media impresa come la tua e fornirti le giuste informazioni da tenere in considerazione. Le informazioni raccolte dall’osservatorio sono state riclassificate in 2 aree principali:

  • La situazione attuale: la qualità e la profondità delle informazioni fornite oggi dalle imprese agli istituti di credito attraverso i piani aziendali.
  • Le indicazioni della banca:  i fabbisogni informativi degli istituti di credito e gli elementi che gli stessi valorizzano maggiormente all’interno dei piani aziendali ricevuti.

Le imprese in tensione finanziaria dovrebbero sempre fornire un piano aziendale

Le banche consigliano di fornire i piani aziendali alle imprese che si trovino in particolare ad affrontare situazioni di tensione finanziaria / sovra-indebitamento (per il 91% delle banche in media, per il 100% delle stesse se l’impresa è di grandi dimensioni), degenerazione del passivo (per il 55% delle banche in media, per il 67% se l’impresa non è in bonis) e crescita dimensionale interna (per il 58% delle banche in media, per l’82% se l’impresa è in bonis).

Per consolidare il debito a breve o ottenere nuova finanza è necessario un piano aziendale

Le finalità per cui le banche consigliano maggiormente di predisporre un piano aziendale sono il consolidamento del debito a breve (per l’87% delle banche in media) e la richiesta di nuova finanza a medio/lungo (per il 78% delle banche in media, per il 96% delle stesse se l’impresa è in bonis). Per le imprese non in bonis assumono rilevanza anche le finalità di ristrutturazione del debito stragiudiziale (per il 74% delle banche) e giudiziale (per il 41% delle stesse). Per quanto riguarda l’ottenimento di nuova finanza a breve è caldamente raccomandata la predisposizione di un piano alle imprese di medie e grandi dimensioni (rispettivamente per il 60% e il 58% delle banche).

Le imprese dovrebbero comunicare i loro piani alle banche almeno una volta all’anno

La frequenza di comunicazione annuale del piano da parte delle imprese è la preferita dalle banche (per il 48% delle stesse in media, per il 60% se l’impresa è di medie dimensioni). Nessuna banca ritiene necessaria una periodicità infrannuale da parte delle piccole imprese, mentre invece il 41% la raccomanda alle imprese di grandi dimensioni e il 19% a quelle non in bonis.

Le banche preferiscono ricevere documenti strutturati e incontrare i responsabili dell’impresa

Il 45% delle banche caldeggia la predisposizione di un documento strutturato per la comunicazione dei piani aziendali, e il 40% delle stesse preferirebbe inoltre incontrare management e/o proprietà delle stesse per condividerli (anche se solo il 28% delle banche ritiene utili gli incontri individuali nel caso di piccole imprese). Quando l’impresa non è in bonis le banche consigliano anche gli incontri collegiali che coinvolgono anche altre banche (per il 14% delle banche in media), suggerimento che si può estendere nella stessa misura alle imprese di medie dimensioni, indipendentemente dallo stato di salute.

Le banche vogliono conoscere le strategie dell’impresa, ancor prima che i numeri

Per il 93% delle banche ogni piano aziendale dovrebbe contenere la descrizione delle strategie future dell’impresa,  e questo vale a prescindere dalla dimensione e dallo stato di salute della stessa. Ovviamente anche le informazioni prospettiche quantitative (proiezioni economiche, finanziarie e patrimoniali) e i fabbisogni finanziari sono importanti per le banche, ma cadono in secondo piano soprattutto se provengono da imprese di piccole dimensioni. È interessante anche rilevare che solo il 9% delle banche ritiene utile includere nei piani aziendali l’analisi delle prestazioni storiche dell’impresa.

I contenuti del piano e il supporto di professionisti esterni fanno la differenza per la banca

Per il 96% delle banche, contenuti e approfondimenti dei piani ricevuti rappresentano l’elemento che fa veramente la differenza in sede di istruttoria e valutazione delle richieste. Un altro aspetto determinante riguarda il supporto di professionisti esterni alla costruzione e presentazione del piano, che fa la differenza per il 65% delle banche (per il 70% nel caso di impresa non in bonis, per il 75% nel caso di impresa di medie dimensioni).

In questo articolo puoi leggere quanto è emerso relativamente alla situazione attuale, mentre in questo articolo trovi le conclusioni principali dell’osservatorio.



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