Come migliorare la qualità dei piani aziendali: la situazione attuale

Ti ho già descritto le modalità di realizzazione dell’osservatorio banche, che ho progettato e condotto in collaborazione con i responsabili di 11 primari istituti di credito, al fine di raccogliere spunti e indicazioni per migliorare il piano aziendale di una piccola e media impresa come la tua.

I risultati relativi ai piani aziendali nella situazione attuale

Le informazioni raccolte dall’osservatorio sono state riclassificate in 2 aree principali:

  • La situazione attuale: la qualità delle informazioni fornite oggi dalle imprese agli istituti di credito attraverso i piani aziendali
  • Le indicazioni della banca: i fabbisogni informativi degli istituti di credito e gli elementi che gli stessi valorizzano maggiormente all’interno dei piani aziendali ricevuti

Ora ti illustro i seguenti risultati ottenuti

Le banche ricevono poche informazioni prospettiche, in particolare da parte delle piccole imprese

Quasi la metà delle banche intervistate dichiara che le imprese che rendono disponibili informazioni prospettiche sono meno del 25% del totale. Tale situazione si accentua drasticamente se si limita l’analisi alle imprese di piccole dimensioni (per l’83% delle banche sono meno del 25% quelle che forniscono i loro piani aziendali), mentre il 30% delle banche dichiara che, oltre il 75% delle imprese di grandi dimensioni è virtuosa in questo senso.

Le informazioni ricevute sono formalizzate in documenti strutturati, ma solo per le medio-grandi imprese

Il 66% delle banche dichiara di ricevere le informazioni prospettiche delle imprese all’interno di documenti strutturati, anche se in realtà limitandosi alle piccole imprese la percentuale delle banche scende a circa il 17%. In tali casi sembra infatti che le modalità di comunicazione preferite siano i canali informali e non strutturati (per il 72% delle banche) e l’invio di alcune comunicazioni economico-finanziarie (per il 67%). Aumentando le dimensioni delle imprese la situazione sembra migliorare. Per l’80% delle banche, le imprese di medie dimensioni comunicano le informazioni prospettiche in modo strutturato, cosa che le imprese di grandi dimensioni fanno per il 100% delle banche.

Le imprese che comunicano informazioni prospettiche sono principalmente in fase di tensione finanziaria e sovra-indebitamento

Le situazioni, in cui si trovano più frequentemente le imprese che mettono a disposizione informazioni prospettiche, sono la tensione finanziaria / sovra-indebitamento (per l’87% delle banche) la degenerazione del passivo patrimoniale (per il 46%) e la crisi del mercato di riferimento (per il 45%). Limitando l’analisi alle aziende in bonis i dati cambiano, la tensione finanziaria resta comunque la situazione più diffusa (per l’89% delle banche) seguita dalla crescita dimensionale interna (74%) e dalla crescita per linee esterne (60%) situazioni che invece praticamente si annullano per le imprese non in bonis.

Le richieste più diffuse riguardano il consolidamento del debito a breve, la nuova finanza a medio/lungo per le imprese in bonis e la ristrutturazione del debito per le imprese in bonis

Per l’87% delle banche le richieste avanzate dalle imprese che mettono a disposizione informazioni prospettiche riguardano il consolidamento del debito a breve, motivazione che resta ai primi posti a prescindere dalla dimensione e dallo stato di salute delle imprese stesse. Le principali finalità che invece cambiano a seconda del cluster, sono rappresentate dalla nuova finanza a medio/lungo (per il 96% delle banche richiesta dalle imprese in bonis) e dalla ristrutturazione del debito (rispettivamente per l’81% e per il 34% delle banche richiesta dalle imprese non in bonis).

Le proiezioni economiche sono fornite, quasi sempre, di strategie e punti di caduta del piano

Per il 91% delle banche, le proiezioni economiche sono sempre contenute all’interno dei piani ricevuti, mentre solo il 9% circa dichiara di ricevere informazioni relative alle strategie future dell’impresa, al modello di business e ai punti di caduta del piano aziendale. La percentuale di banche che dichiara di ricevere informazioni in merito a questi ultimi punti cala drammaticamente a 0% se si limita l’analisi alle imprese di piccole dimensioni.

Altre informazioni che sembra siano più frequenti delle altre ricevute da parte delle banche, riguardano le proiezioni patrimoniali e finanziarie (per l’80% delle banche in media, per il 56% relativamente alle piccole imprese) e l’identificazione dei fabbisogni finanziari e delle richieste di copertura (anche in questo caso per l’80% delle banche in media).

Le assunzioni su cui si fondano i piani ricevuti spesso non sono giudicate sufficientemente robuste

Le principali criticità segnalate dalle banche in merito ai piani aziendali ricevuti dalle imprese, riguardano la robustezza delle assunzioni alla base dei piani stessi (per il 73% delle banche) e l’evidenziazione di variabili critiche e scenari alternativi (per il 61%). Vanno inoltre segnalati, tra gli aspetti più critici, la sostenibilità finanziaria del piano (per il 43% delle banche, con punte del 50% relativamente alle imprese di medie dimensioni), l’affidabilità dei dati di partenza (in particolare per le imprese non in bonis, per cui la percentuale delle banche segnalanti cresce fino al 44%) e la sostenibilità industriale del piano (in particolare per le imprese di grandi dimensioni, per cui la percentuale delle banche segnalanti cresce fino a 41%).

Ora, puoi leggere quanto è emerso relativamente alle indicazioni della banca e le conclusioni principali dell’Osservatorio.



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