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Tutte le imprese investono costantemente su asset che rimangono per lo più nascosti e non trovano neanche rappresentazione nel bilancio aziendale. Sempre più, infatti, gli asset fisici come capannoni, magazzini e macchinari rappresentano solo una parte delle attività che l’impresa mette in campo per competere. E quindi sono solo una parte del valore dell’azienda che un potenziale partner industriale e finanziario deve guardare per valutare la bontà di quell’azienda.
Il consiglio di amministrazione (realmente funzionante e correttamente configurato come dirò in seguito) è senza dubbio l’opzione che meglio consente alle aziende di far fronte alle molteplici sfide che si presentano oggi. Il consiglio di amministrazione non soltanto assicura la rappresentatività dei diversi azionisti dell’azienda, ma soprattutto dovrebbe dotare quest’ultima di un Organo di direzione altamente qualificato e competente.
N el caso in cui si tratti di imprese organizzate in forma di società di capitali, amministratori o consiglieri e manager si organizzano per poter esercitare le proprie prerogative in quelli che vengono chiamati Organi di governo. Gli azionisti costituiscono l’Assemblea dei soci, gli amministratori - consiglieri formano il consiglio d’amministrazione (ove non si sia in presenza di un amministratore unico ovvero di un organo individuale e non collegiale) e i manager il Comitato di direzione. Così l’Assemblea dei soci, che riunisce tutti gli azionisti che apportano le risorse finanziarie all’azienda, ha tutte le prerogative derivanti dal fatto di essere l’Organo sovrano per esercitare l’autorità suprema all’interno della società. Invece, il consiglio di amministrazione è responsabile della gestione dell’impresa e ne controlla l’andamento. Infine il Comitato di direzione, da parte sua, è competente per l’esecuzione delle direttive provenienti dal consiglio di amministrazione.
Alcune decisioni ad alto impatto sulla Governance proprietaria: le Exit dei soci. Un giorno lascerai la tua impresa. Questo potrebbe succedere a breve o a distanza di anni ma, quel giorno arriverà sicuramente. Sarà un evento impegnativo e stimolante, che molto probabilmente porterà a un cambiamento dirompente nel tuo stile di vita e in quello dei tuoi familiari. In questo capitolo illustrerò l’importanza di un piano di uscita analitico il quale assume configurazioni molto diverse in relazione alla specifica tipologia di Exit: Exit-puro o Exit-crescita.
Alcune decisioni ad alto impatto sulla Governance proprietaria: le Exit dei soci. Un giorno lascerai la tua impresa. Questo potrebbe succedere a breve o a distanza di anni ma, quel giorno arriverà sicuramente. Sarà un evento impegnativo e stimolante, che molto probabilmente porterà a un cambiamento dirompente nel tuo stile di vita e in quello dei tuoi familiari. In questo capitolo illustrerò l’importanza di un piano di uscita analitico il quale assume configurazioni molto diverse in relazione alla specifica tipologia di Exit: Exit-puro o Exit-crescita.
Alcuni strumenti della Governance proprietaria: gli Statuti societari - i Patti parasociali. L a Governance proprietaria si occupa dei principi e delle regole che sono alla base della coesione tra i soci e della loro formalizzazione negli Statuti e in altri Accordi. Ridefinisce inoltre le scelte di impostazione complessiva del sistema degli organi di governo dell’impresa e della famiglia/e della coalizione controllante.
Mentre l’acquirente, con il supporto dei suoi professionisti, sviluppa la Due Diligence, il suo avvocato è intento a preparare la prima stesura del contratto di compravendita. Questo documento costituirà la base dell’accordo definitivo, noto anche come “Accordo sulla cessione di partecipazioni”. In alcuni casi il contratto preliminare di compravendita è preceduto da una Proposta vincolante. Vediamo ora come il tutto si articola.
Una volta trovato l’accordo in linea di principio e formalizzata la lettera d’intenti, iniziano a presentarsi i consulenti e gli avvocati dell’investitore. Il loro lavoro consiste nel chiarire i particolari rispetto a ciò che è già stato negoziato e nel tutelare la posizione dell’acquirente. Questo viene fatto con lo scopo di verificare l’autenticità e l’accuratezza delle informazioni che hai fornito loro e, in secondo luogo, per investigare a fondo l’azienda, relativamente a ogni altro aspetto che l’acquirente deve conoscere prima dell’acquisizione della tua attività.
Ora siamo arrivati al punto in cui un potenziale acquirente ha abbastanza informazioni ed è interessato ad un investimento nella tua azienda. Se ti presenti all’incontro poco preparato, intenzionato a contare solo sulle tue capacità di vendita e di negoziazione o sul tuo “fascino naturale”, rischi di uscirne deluso. Si, forse potresti riuscire a stringere un accordo, ma sarà davvero il migliore che avresti potuto ottenere?
Ci sono diverse strategie che possono essere applicate per mettere in vendita un’attività. Una prima modalità consiste nel promuovere il business su opportune testate di settore e, a volte, su siti-portali specialistici, oggi molto diffusi, e attendere eventuali richieste di informazioni. Questo approccio standardizzato, sebbene possa essere necessario per alcune attività e accattivante per la sua semplicità, comporta naturalmente diversi rischi. Ecco perché creare un elenco di possibili investitori potrebbe mitigare questi rischi e prevenire la diffusione di informazioni a perditempo e curiosi, permettendoti di concentrarti sulle reali e concrete prospettive di vendita.
Come stimare il valore dell´azienda ll valore di un’azienda corrisponde al prezzo che un investitore è disposto a pagare per essa all’interno di un mercato aperto. La valutazione è un’opinione, niente di più. Detto ciò, come si valuta un’azienda privata? La risposta a questa domanda dipende da molteplici variabili; tuttavia, nel tempo, si sono diffusi metodi e best practice che sono diventati standard di valutazione internazionali. Cercherò di fare chiarezza su alcuni temi legati al valore e, quindi, ai metodi di valutazione.
Assegnato l’incarico all’Advisor guida è il momento di riflettere su come preparare la tua azienda alla vendita sia per un “Exit-puro” sia per un Exit con finalità di crescita. Prima di poter vendere la tua attività alle migliori condizioni, hai bisogno di raggiungere un livello di preparazione considerevole, sia a livello personale, che familiare e aziendale. Naturalmente i potenziali acquirenti preferiscono acquisire un’attività dove tutto “è a posto” e dove non vi sono problemi evidenti e rilevanti.