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Chi è il Direttore Generale e qual è il suo ruolo a proposito dell’Execution strategica? Riprendendo la definizione tradizionale, il Direttore Generale è il capo dei direttori, manager e responsabili delle direzioni o funzioni, con un ruolo operativo di alto livello. Tuttavia, è spesso il nemico numero uno dell'Execution Vincente all'interno delle PMI. Ecco perché il più delle volte le PMI hanno bisogno di una Direzione Generale, anziché di un Direttore Generale.
Fondata negli anni ’50 e cresciuta fino a diventare uno dei principali player del settore alimentare nel Centro Italia, Alimentare SpA è un’azienda a impronta familiare con un forte radicamento nel territorio d’origine e un posizionamento di leadership all’interno delle specifiche aree di business. La loro gestione tuttavia presentava diverse insidie alla crescita ambita: mancava il management, il brand era sconosciuto fuori della regione, e la governance era “primordiale”.
La condotta del leader è il primo pilastro per un'Execution Vincente e si basa su comportamenti a mio avviso imprescindibili. Ecco dunque 5 consigli ai leader per una loro condotta efficace: 1) insisti sul realismo sempre, 2) stabilisci obiettivi e priorità chiari, 3) presidia lo svolgimento del processo di Execution, 4) ricompensa chi raggiunge gli obiettivi, 5) sviluppa le competenze dei collaboratori.
L’organizzazione per processi è l'attivazione di un insieme di flussi di attività interfunzionali, finalizzate alla creazione di un valore aggiunto per il cliente ottenuto da flussi di attività interfunzionali, tempestivi e ben strutturati. La gestione aziendale per attività/processi (Activity Based Management) consente di raccogliere, gestire e utilizzare le informazioni in modo univoco, organico, completo, dinamico.
Nelle trasformazioni di successo la strategia industriale precede e condiziona la strategia finanziaria. Tuttavia le operazioni straordinarie assumono spesso un’importanza vitale soprattutto ai fini della fase di rilancio dell’impresa. Quali sono le tipologie più diffuse? E come si possono mettere in atto. In questo articolo ti descrivo brevemente alcune tipologie di operazioni straordinarie per il rilancio dell' impresa che potrai utilizzare anche tu.
Le azioni di medio termine sono necessarie per stabilire una posizione competitiva finale dell'impresa profondamente diversa, puntando a un cambiamento radicale a medio termine nelle prestazioni per conseguire, oltre alla trasformazione, anche il rilancio dei business. Ma come individuare le iniziative necessarie da mettere in atto per perseguire risultati duraturi e di successo nel medio termine?
Le azioni di breve termine possono dare energia all’organizzazione, creare slancio e liberare capitale e risorse finanziarie per il più ampio e successivo sforzo di trasformazione e rilancio. La loro complessità è direttamente proporzionale al grado di difficoltà che sta vivendo l’impresa: ecco perché in questa fase assumono particolare importanza le valutazioni riguardanti la situazione finanziaria interna dell’azienda rispetto alla situazione strategica del settore.
Il primo strumento necessario per la trasformazione e il rilancio della tua impresa è la funzione del leader e la sua capacità di svolgere efficacemente i propri compiti, nonché di assumere i corretti atteggiamenti. Tenendo in considerazione che nessuna trasformazione può essere efficace per il rilancio dell'impresa se non si svolgono correttamente compiti come definire la portata desiderata del cambiamento, motivare e incentivare l’organizzazione a modificarsi, adottare la giusta mentalità in ogni fase del percorso.
Il segreto per il rilancio dell'impresa è utilizzare un metodo ben strutturato e pianificato. In questo articolo voglio mostrarti i punti chiave Delio metodo che potrai utilizzare per rilanciare la tua impresa. È composto da quattro strumenti fondamentali. Per esempio: la preparazione e le capacità del leader è il primo, mentre la definizione delle azioni per la stabilizzazione e il recupero di breve termine è il secondo strumento indispensabile.
Un leader deve essere in grado di ispirare e dare maggiore potere ai seguaci. Questo ti consente di concretizzare le opportunità che esistono per la tua organizzazione. Un buon leader vede queste possibilità di trasformazione e di crescita, ma soprattutto è capace di spiegare perché è importante agire e sa guardare al di là degli ostacoli che impediscono a un’organizzazione di trovare nuovi modi di funzionare. Tu che tipo di leader sei?
Normalmente i piani e i budget delle imprese vengono elaborati su base annuale, ma questo approccio non è più funzionale in situazioni che contesti che cambiano d'improvviso. Questo perché nei momenti di stravolgimento le cose cambiano troppo in fretta. Da qui la necessità di adottare una pianificazione basta sugli scenari che si rivela più adatta, rispetto al metodo tradizionale basato su previsioni con deviazione, per l'elaborazione di strategie.
Qualche tempo fa un cliente mi ha detto: «Non so cosa succederà in futuro, quindi continuo a lavorare come ho fatto finora». In realtà, se lo si guarda con attenzione, il futuro si può “immaginare”. Avrei preferito che questo cliente mi avesse detto: “avendo valutato le diverse opzioni e circostanze, preferisco continuare con la strategia attuata finora”. In quel caso sarei stato d’accordo con lui, ma così facendo ti stai rifiutando di offrire un servizio ai tuoi clienti, alla tua comunità e ai tuoi dipendenti.