Le 4 tipologie di leader e il loro rapporto con la ristrutturazione aziendale

Pensa al miglior leader con cui ha avuto la possibilità di lavorare: potrebbe essere un tuo collega, un tuo allenatore di quando eri bambino e facevi sport o altro… Come ti ha fatto sentire? Come te lo ricordi? Quando un leader fa il proprio mestiere, fa il proprio lavoro, ti conferisce uno scopo e ti indica una direzione nella quale procedere.

Sono Davide Mondaini, fondatore di Mondaini Partners, uno studio boutique di consulenza strategica specializzato in interventi di riorganizzazione, sviluppo e rilancio di medie e piccole imprese a imprenditori e familiari.

Ripartendo dalla premessa: un leader ti fa sentire forte, ti ispira, ti fa sentire importante e pieno di fiducia in te stesso ed è importante riconoscere e comprendere questi sentimenti. La leadership di fatto è un rapporto fra coloro che aspirano a diventare leader, persone che vogliono portare avanti il cambiamento e persone che invece scelgono di seguire questi leader, e la leadership è tanto più forte quanto più è forte il nostro rapporto con chi ha scelto di seguirci, di percorrere il nostro stesso itinerario e seguire le nostre orme.

Ecco perché è importante che le persone che ci seguono si sentano forti, emancipate, libere, potenti. Il mondo oggi sta cambiando proprio grazie a questo, grazie ai rapporti che i leader sono riusciti a instaurare con le persone che li circondano. Se questo è dunque il lavoro del leader, quali sono le sue principali caratteristiche nei momenti di stravolgimento e di ristrutturazione aziendale?

Senza dubbio il primo fattore importante è l’apertura al cambiamento di mentalità: un buon leader crede sempre che il cambiamento sia la norma, sia il vero e proprio status quo, perché crea opportunità di crescita. Sostanzialmente, i leader non hanno problemi ad agire nelle incertezze e non hanno bisogno di avere a disposizione tutte le risorse; prima di prendere una decisione difficile, il comportamento del leader è dunque un fattore fondamentale nelle ristrutturazioni aziendali.

Comportarsi da leader, essere leader, significa adottare un comportamento capace di ispirare e dare maggiore potere ai propri seguaci. Questo ti consente di concretizzare le opportunità, le possibilità che esistono per la tua organizzazione; quindi un buon leader non solo vede queste possibilità di trasformazione e di crescita, ma è soprattutto capace di spiegare perché è importante agire.

Un buon leader sa guardare al di là degli ostacoli che impediscono a un’organizzazione di trovare nuovi modi di funzionare; l’apertura al cambiamento di mentalità è un comportamento in grado di ispirare e accrescere la motivazione dei seguaci. Sono queste le caratteristiche dei cosiddetti leader aperti motivatori, sono straordinariamente rivoluzionari e capaci di creare proprio coalizioni di seguaci, e anche i movimenti che possono andare avanti anche senza di loro.

Possiamo distinguere anche un’altra tipologia di leader, che potremo invece definire leader aperti solitari: sono quei leader che hanno una buona predisposizione e apertura al cambiamento, ma non sono in grado di tenere un comportamento adeguato e non vogliono impegnarsi sotto il profilo della motivazione dei seguaci del proprio gruppo.

Ha invece caratteristiche opposte a quest’ultima il leader manager, così potremo definirlo: in questo caso troviamo buone doti gestionali, ed è un leader capace di motivare e di guidare il proprio team, ma non è in grado di immaginare il futuro, non è aperto e pronto al cambiamento, a volte al punto da opporre forte resistenza alla trasformazione e alla ristrutturazione di impresa. Possiamo però dire che, nonostante queste carenze sotto il profilo dell’apertura a innovare, questi leader sono figure molto utili perché complementari ai leader aperti solitari, come li abbiamo definiti.

Infine, l’ultima categoria è quella dei leader scettici, preoccupati: sono individui che non hanno particolare passione per il cambiamento, ma sono anche incapaci di motivare il proprio team e lo guidano spesso ricorrendo all’autorità, oppure non lo guidano affatto.

Sono certo che anche tu hai incontrato lungo il tuo percorso leader con caratteristiche molto diverse; ogni organizzazione possiede individui appartenenti a tutte queste categorie che ti ho illustrato. E tu, in quali delle quattro categorie ti identifichi? Che tipo di leader sei? E quanto, soprattutto, credi di essere rivoluzionario quindi portato ad abbracciare il cambiamento e a poter guidare un progetto di ristrutturazione aziendale?

Chiaramente, però, anche essere leader rivoluzionari non significa non avere paura e non sentire le preoccupazioni, o ancora non vivere momenti di ansia e tensione, pressione o addirittura rabbia. Ma, come un computer, devi pensare costantemente a queste emozioni e sapere sia controllarle sia gestirle, per te e per il bene della tua organizzazione.

Ricorda, quindi, che nei percorsi di ristrutturazione aziendale la leadership e tutto il comportamento del leader è il primo fattore fondamentale per il successo di una ristrutturazione. Un buon leader sa guardare al di là degli ostacoli che spesso impediscono a un’organizzazione di trovare nuovi modi di funzionare.

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