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Il 7 agosto 2012 il cosiddetto «Decreto Sviluppo» (Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83, Misure urgenti per la crescita del Paese) e` diventato Legge. Con tale provvedimento sono state introdotte, tra le altre, anche importanti novità sul fronte degli strumenti finanziari a disposizione delle imprese che si trovino ad affrontare una situazione di forte discontinuità e di difficolta` nell’accesso al credito, di cui si tratterà all’interno del presente contributo.
I recenti provvedimenti normativi hanno introdotto una nuova ed inedita disciplina per la risoluzione delle crisi da sovra-indebitamento, attraverso la possibilità, anche per le imprese al di sotto delle soglie di fallibilità (e quindi finora escluse dalle procedure contenute nella Legge Fallimentare), di raggiungere un accordo con i creditori.
Il 24 ottobre 2011 il Ministero dell'Economia e delle Finanze, la Borsa Italian, la Banca Europa per gli Investimenti (BEI), il Fondo Italiano d'Investimento (FII) e SACE hanno siglato e presentato un importantissimo accordo che, attraverso innovativi strumenti integrativi, si pone l'obiettivo comune di rafforzare la capitalizzazione delle PMI italiane, al fine di consentire alle stesse di recuperare competitività sui mercati nazionali e internazionali.
Le informazioni contenute nella Centrale dei Rischi, oggi più che mai, possono veramente decidere delle sorti di un’impresa, attraverso la loro influenza discriminante nelle decisioni di concessione e/o di revoca degli affidamenti da parte del sistema bancario. In questo contributo si vuole fornire una guida «operativa», sotto forma di 10 mosse da attuare, per le imprese che abbiano la necessità di migliorare la qualità della propria posizione presso la Centrale dei Rischi per poter continuare ad usufruire del credito bancario.
Mancano pochi mesi ormai all’entrata in vigore del nuovo accordo di Basilea 2, che avrà importanti ricadute sull’evoluzione del rapporto tra banca e impresa. Ma che cosa possono fare già oggi, concretamente, le imprese per prepararsi in maniera adeguata all’appuntamento? Con questo contributo si forniscono alcune linee guide operative ed organizzative per implementare, all’interno dell’impresa, un progetto di autovalutazione e miglioramento del rating.
Con questo contributo si vogliono riportare i risultati di un’indagine approfondita condotta, a cavallo tra la fine del 2005 ed i primi mesi del 2006, su un campione di 60 imprese dell’Emilia Romagna, che hanno deciso di farsi «misurare lo stato di salute» dal punto di vista dei requisiti che assumeranno maggiore rilevanza con l’entrata in vigore del nuovo accordo di Basilea 2, ai fini di individuare sia i principali rischi cui potranno incorrere a partire dal 1° gennaio 2007, sia le principali nuove opportunità che, da quella data in poi, potranno sfruttare.
Le imprese italiane, nonostante le nuove opportunità, appaiono ancora troppo legate alle banche quali principali fonti di finanziamento. Il mercato, offre oggi però alle piccole e medie imprese, vero tessuto della realtà aziendale italiana, forme di finanza maggiormente “innovative”; se ne illustrano alcune.
La ridefinizione delle strategie competitive da parte delle banche deve tener conto di una nuova configurazione dell’offerta, suggerita dai diversi segmenti d’imprese clienti. Una migliore comprensione del fabbisogno delle PMI, quindi, rappresenta uno spunto per ripensare, da entrambe le parti, il rapporto banca-impresa.