Migliorare la catena di approvvigionamento

Migliorare la catena di approvvigionamento

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente sei un imprenditore o manager d’azienda che sta cercando un metodo e delle linee guida per innovare la catena distributiva e renderla ottimale, anche attraverso un miglior utilizzo della tecnologia.

Il ruolo della tecnologia nei costi di transizione

Nel mercato globale i costi di transizione, per effetto delle innovazioni tecnologiche, si vanno riducendo in modo sensibile. Le imprese devono sviluppare modelli organizzativi e forme operative che siano in grado di rinnovare e rafforzare le relazioni esistenti tra tutti gli attori della supply chain. L’innovazione informatica applicata alla catena di approvvigionamento/distribuzione potrà, con la costituzione di reti d’imprese, sfruttare appieno le sinergie tra gli elementi informativi, accrescendo la qualità dei servizi legati al prodotto e creando valore.

Le aziende oggi hanno una configurazione che si presenta nella forma di nodi all’interno di reti complesse poste in relazione al consumatore finale. Sarà quindi necessario migliorare la visione d’insieme sia del flusso dei materiali, sia del flusso di informazioni, dal momento che considerare gli intermediari (fornitori e canali distributivi) come dei semplici interlocutore può essere limitativo. Occorre invece, interagire con tutti gli attori della catena. Inoltre, la continua ricerca di partnership e la costruzione di reti va collegata alla constatazione emersa nelle aziende e che si rafforzerà sempre più in futuro sulla cruciale importanza di tre fattori che condizionano la capacità competitiva:

  • Il valore offerto al consumatore finale è funzione del complesso dei contributi resi disponibili in tutta la catena di fornitura.
  • la catena tende a diventare sempre più articolata.
  • Per garantire il valore atteso dal consumatore bisogna gestire in modo efficace ed efficiente le merci, i fondi e le informazioni

Gli effetti della tecnologia sul management

Gli strumenti forniti dall’innovazione tecnologica costituiscono un fattore indispensabile per la corretta e tempestiva gestione delle merci, di fondi e  delle informazioni impattando sull’intera catena di approvvigionamento/distribuzione. Molto spesso, come ho potuto vedere in diverse imprese con cui ho lavorato in questi anni, gli imprenditori e dirigenti aziendali si fanno travolgere da ansie e preoccupazioni perché vedono la tecnologia come principale concorrente e non come la loro arma più efficace.

Ma perché l’innovazione tecnologica viene percepita come un pericolo? Possiamo trovare risposta a questa domanda nei costi di transizione.

Ogni società possiede una dotazione di elementi-base per il funzionamento regolare del processo produttivo, a prescindere dai costi di mantenimento delle rispettive scorte. Nella realtà operativa la richiesta di beni non viene espressa in modo differenziato al mercato. La ragione di tale modo di agire consiste nel fatto che dobbiamo garantirci la disponibilità dei beni necessari al processo produttivo ed attuare una serie di procedure (scegliere il negozio, avere il prezzo migliore, prodotto non difettoso, ecc..).

Cosa sono i costi di transizione e quali sono le diverse tipologie presenti

L’insieme di queste incombenze (scegliere il negozio, avere il prezzo migliore, prodotto non difettoso, ecc..) rappresentano i costi di transizione, che possono essere indotti da una serie di inefficienza imputabili al mercato. In realtà il prezzo di una merce o di un servizio sconta una serie più o meno ampia di inefficienze che vanno a confluire, elevandolo sul prezzo del bene o del servizio. I costi di transizione possono essere ricondotti a sei tipologie differenti, come costi di:

  • Ricerca: compratori e venditori devono effettuare ricerche e potersi trovare in un mercato aperto, sempre più vasto e disorganizzato.
  • Informazione: per i compratori individuare le caratteristiche dei prodotti, dei servizi offerti, costo base, margini di profitto e qualità; per i venditori, individuare la situazione finanziaria e lo stato di bisogno del compratore.
  • Contrattazione: compratori e venditori stabiliscono le condizioni di una vendita o di un appalto di servizi, tale attività potrebbe comprendere incontri, telefonate, corrispondenza, depliant, materiale stampabile, posta, intrattenimento del cliente e costi legati alla stipula del contratto.
  • Decisione: per i compratori valutare le condizioni d’offerta confrontandole con quelle di altri potenziali venditori e sviluppare le procedure interne.
  • Verifica e sorveglianza: compratore e venditore prendono misure idonee a garantire che le condizioni pattuite per la compravendita, corrispondano allo scambio effettivo di beni e servizi.
  • Esecuzione forzata: compratori e venditori corrono ai ripari in caso di inadempienza attuando varie misure che possono andare da uno sconto ad altre penalità concordate, fino a costose liti giudiziarie.

Quindi, i costi di transizione possono riguardare livelli significativi di spesa o riferirsi a cifre di molto superiori al valore della stessa transizione. Le imprese vengono create proprio perchè il costo addizionale da sostenere per organizzarle e mantenerle è in minore dei costi di transizione che si devono sostenere per utilizzare il mercato. Un’impresa dovrebbe quindi svolgere al suo interno, solo quelle attività che non possono essere svolte in modo più economico dal mercato.

La riduzione dei costi del mercato per effetto della tecnologia

Questa è la ragione per cui la tecnologia, in alcuni casi, può rappresentare un pericolo. Infatti, oltre ai costi di gestione interni alle imprese, la tecnologie riduce anche quelli di mercato. In altri termini, l’impresa diviene più efficiente, ma nello stesso tempo il mercato innova nella medesima direzione. Ma c’è una differenza sostanziale, ovvero che i costi del mercato, per effetto della tecnologia, si riducono molto più velocemente dei costi interni alle imprese.  La conseguenza immediata di tale nuova realtà è che acquistare sul world wide web i beni necessari, non è sicuramente un’operazione senza attriti ma è più agevole dell’acquisto tradizionale e forse, più economica rispetto alla burocrazia d’impresa, di conseguenza:

  • Le nuove tecnologie stanno riducendo i costi di transizioni di quasi tutti i beni e servizi.
  • La riduzione dei costi nel mercato aperto sta avvenendo molto più rapidamente che all’interno delle imprese

Le 4 fasi del modello di miglioramento interno

Il modello di rinnovamento proposto, si basa su 4 livelli complessivi che rappresentano per l’impresa le fasi di lavoro da affrontare, quando essa desidera innovare il proprio processo logistico.  Ti descriverò quindi le caratteristiche principali di ogni fase in relazione ai diversi elementi critici riscontrabili nelle fasi del processo di rinnovamento della catena di approvvigionamento/distribuzione.

Fase 1 – misurare e migliorare in azienda

In questa fase l’azienda comincia a capire che è necessario un miglioramento nella catena approvvigionamento/distribuzione e una volta presa coscienza dei costi e delle prestazioni si hanno due possibilità per la riorganizzazione della catena:

  1. Ristrutturare il processo e continuare a svolgerlo all’interno
  2. Affidare il processo a un’azienda esterna e concentrarsi sull’attività chiave

La supervisione del cambiamento può essere affidata ad un responsabile di logistica integrata se è presente oppure al responsabile commerciale o al responsabile approvvigionamento. In questa prima fase dovrai concentrarti su specifiche aree di intervento, scorte, trasportatori, gestione ordini ed altre. L’obiettivo sarà quello di migliorare i progetti che riguardano la produzione dei costi e il conseguimento di economie varie, le ricerche verranno effettuare attraverso strumenti come i diagrammi di flusso.

Fase 2 – realizzare l’eccellenza all’interno

Nella seconda fase si avrà l’obiettivo di perseguire l’eccellenza dei processi logicistici interni con un utilizzo significativo della tecnologia e del reengineering dei processi. La tecnologia prenderà un’importanza sempre maggiore, le prestazioni logistiche vengono monitorare e i costi continuamente rivalutati,  è fondamentale anche la gestione delle informazioni lungo la catena, attraverso un software adeguato allo specifico obiettivo. I principali benefit di questa fase sono principalmente  di riduzione:

  • dei tempi di ciclo
  • degli errori e attività a basso valore
  • dei materiali a magazzino
  • di rotture stock

Fase 3 – creare e far funzionare la rete

Con la terza fase, il management mira a costruire una rete di partner esterni impegnati ad aggiungere valore per il consumatore finale. I benefit di questa fase sono il miglioramento:

  • delle relazioni interaziendali
  • dei sistemi di previsione operativa
  • del processo di planning
  • dei parametri di controllo del processo produttivo
  • del servizio al cliente

L’obiettivo sarà quello di creare una strategia di business comune attorno a consumatori e mercati che offra il tipo di remunerazione necessario per investimenti futuri e per una crescita sostenibile.

Fase 4 – leadership del settore

In questa fase i vantaggi economici e di miglioramento del servizio sono percepibili in modo concreto a tutti i fruitori della rete. La rete sarà il nuovo strumento primario di business e dovranno essere soddisfatte alcune operazioni come:

  • Ridefinire e razionalizzare l’organizzazione e la struttura dell’intera catena di approvvigionamento/distribuzione.
  • Adottare una pianificazione più concreta possibile fra tutti i partner.
  • Progettare in collaborazione con nuovi partner, prodotti e servizi al fine di rendere massima la customer satisfaction.
  • Dotare i partner di tecnologie e sistemi informativi adeguai agli obiettivi prefissati e compatibili.

Ti svelo un segreto: un modello organizzativo adeguato a sostenere questo stadio, deve per necessità rivolgersi al mercato globale coinvolgendo altri soggetti economici, di alleanza (joint ventures)

Per migliorare ed organizzare i processi di rifornimento e distribuzione si richiede il rispetto di tempi e fasi di lavoro precise, per lo sviluppo delle quali le nuove tecnologie forniscono strumenti efficaci e indispensabili per realizzare reti di imprese connesse per integrare clienti, fornitori e partner.

Se sei particolarmente interessato all’argomento, ti consiglio di cliccare qui, dove potrai scaricare e consultare l’intero documento relativo ai processi della catena distributiva.

 

Utilizzi in modo efficace la tecnologia per i processi di rifornimento e distribuzione?

Pensi che la tua PMI necessiti di una trasformazione interna ed esterna di tali processi?



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