Il vero significato, riorganizzarsi come e perché

Parlare di riorganizzazione aziendale significa aver chiaro il fatto di far riferimento a metodi e modelli specifici, supportati sempre da azioni puntuali volte a perseguire un aumento della competitività aziendale. Nulla può essere lasciato alla casualità e ancor meno all’improvvisazione, ma qual è quindi il vero significato della riorganizzazione aziendale?

Sono Davide Mondaini, fondatore di Mondaini Partners, uno studio di consulenza strategica specializzato in interventi di riorganizzazione, sviluppo e rilancio di medie e piccoli imprese a imprenditori a familiari.

Riprendendo quanto detto in premessa, a ben vedere si tratta di una vera e propria modifica degli schemi: parliamo quindi della ricerca di un cambiamento profondo nella strategia, che a volte addirittura permea anche il modello di business e certamente tocca l’organizzazione, le persone e i processi, modifica questa che può agire su uno solo di questi elementi oppure su più di uno contestualmente.

Parlare di riorganizzazione aziendale significa quindi mettere in campo non un cambiamento incrementale, ma un vero rinnovamento del business e dell’organizzazione; è questo quindi il vero significato della riorganizzazione aziendale. Significa quindi avviare iniziative indipendenti tra loro e ad alto impatto sulla competitività, iniziative che si ramificano con efficacia all’interno di tutta l’impresa e che sono concepite e guidate dai vertici aziendali.

Ma allora chiediamoci: quando è importante riorganizzarsi e perché farlo? Sappiamo bene che i momenti di difficoltà esistono per tutte le imprese. A volte dipendono da cause esterne che non possono essere certamente intercettate e gestite e tantomeno calcolate in anticipo; altre volte invece dipendono da problematiche gestionali interne all’impresa. Ma possiamo dire che, in entrambi i casi, a fare la differenza è la risposta reattiva dell’azienda. Che si tratti quindi di cause esterne o motivazioni interne ogni azienda, ogni imprenditore ha la possibilità di agire e reagire scendendo in campo con soluzioni ponderate e concreti piani strategici aziendali, ovvero proprio con i piani di riorganizzazione aziendale, che servono a uscire tempestivamente da situazioni di difficoltà.

Mentre ti parlo sono consapevole, visto anche il mestiere che faccio, che affrontare un progetto di riorganizzazione possa incontrare resistenze e timori. Ma è proprio durante queste difficili situazioni che il leader deve seguire il “campanello d’allarme” che suona instancabile all’interno della propria testa, ovvero non in modo approssimativo o solo con la “pancia”; quest’ultima serve, ma anche con metodi e strumenti adeguati, che permettono di fare chiarezza soprattutto su tre aspetti:

– il primo riguarda l’esaminare in profondità il problema da affrontare per prenderne piena coscienza;

– il secondo ha a che fare invece col sapere esattamente cosa sta succedendo all’esterno, intorno e dentro l’azienda;

– il terzo invece riguarda il come riposizionare prodotti e servizi in un mercato sempre più competitivo.

Se affrontate in questo modo, le situazioni di difficoltà diventano temporanee e superabili, perché di fatto possiamo dire che non esistono aziende in difficoltà, ma soltanto realtà da riorganizzare e rilanciare, sbloccando il loro valore nascosto, che hanno dunque bisogno, chiediamoci, a questo punto, di un piano di riorganizzazione aziendale. Sotto questo punto di vista, va sottolineato che una riorganizzazione può essere affrontata per necessità o per lungimiranza, quindi direi senza dubbio che sta vivendo una situazione aziendale di stagnazione o declino, perché si confronta con un mercato competitivo e controconcorrente che si mostra sempre più aggressivo, ma può avere necessità di una riorganizzazione anche chi guida un’impresa che finora ha funzionato bene ma percepisce che è opportuno iniziare a giocare d’anticipo.

In conclusione, è importante tenere a mente che nessuna strada può costituire da sola, a priori, una soluzione completa e a sé stante, ma quest’ultima è sempre risultato dell’analisi critica di due punti: da dove si parte? E soprattutto, dove si vuole andare?

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