aprire il capitale per costruire aggregazioni

Aprire il capitale per costruire aggregazioni

Aprire il capitale per costruire aggregazioni La forza di tale operazione straordinaria risiede nella sua dimensione strategica che ci porta necessariamente a ragionare, soprattutto nei casi di terze parti industriali, sul tema tanto importante quanto trascurato delle aggregazioni fra imprese. Aggregazioni ancora troppo sporadiche e troppo marginali rispetto alle impellenti necessità, delle nostre Pmi, di creare massa critica e progetti realmente impattanti sulle capacità competitive. Nelle imprese a base familiare tali operazioni assumono connotazioni specifiche, qui ti illustrerò le principali peculiarità in relazione all’ingresso di partners industriali con finalità di aggregazione fra imprese.
La vendita, parziale o totale, dell’azienda di famiglia è un evento fortemente emozionale e può generare reazioni molto differenti tra i membri della famiglia: sollievo, gradimento, pace familiare, ma anche rifiuto, isolamento, rabbia e depressione. L’imprenditore deve preparare sé stesso, la famiglia e l’azienda a questo evento, considerando anche che alcune delle transazioni annunciate non vanno a buon fine.
Un giorno lascerai la tua impresa. Questo potrebbe succedere a breve o a distanza di anni, ma quel giorno arriverà sicuramente. Sarà un evento impegnativo e stimolante, che molto probabilmente porterà a un cambiamento dirompente nel tuo stile di vita e in quello dei tuoi familiari. In questo capitolo, illustrerò l’importanza di un piano di uscita analitico il quale assume configurazioni molto diverse in relazione alla specifica tipologia di Exit: Exit-puro o Exit-crescita.
La cattiva integrazione è la principale ragione di fallimento delle acquisizioni. È qui che inizia il vero lavoro. Comunica dieci volte più spesso di quanto ritieni necessario.
Solo un metodo strutturato, dunque, può portare effettivi benefici, sia in termini di costi che di tempi, alla ricerca di investitori industriali e finanziari. Al contrario, affrontare in modo grossolano e sbrigativo i passaggi che abbiamo illustrato finora può portare l’azienda a implementare strategie non coerenti intavolando operazioni sbagliate, con tutti i rischi potenzialmente presenti per la prosecuzione dell’attività aziendale.
Solo un metodo strutturato, dunque, può portare effettivi benefici, sia in termini di costi che di tempi, alla ricerca di investitori industriali e finanziari. Al contrario, affrontare in modo grossolano e sbrigativo i passaggi che abbiamo illustrato finora può portare l’azienda a implementare strategie non coerenti intavolando operazioni sbagliate, con tutti i rischi potenzialmente presenti per la prosecuzione dell’attività aziendale.
Tutte le imprese investono costantemente su asset che rimangono per lo più nascosti e non trovano neanche rappresentazione nel bilancio aziendale. Sempre più, infatti, gli asset fisici come capannoni, magazzini e macchinari rappresentano solo una parte delle attività che l’impresa mette in campo per competere. E quindi sono solo una parte del valore dell’azienda che un potenziale partner industriale e finanziario deve guardare per valutare la bontà di quell’azienda.
È sempre più importante valorizzare il capitale intangibile dell’impresa. Ma come si può misurare e valutare questo capitale? Parleremo di come identificare il valore degli asset intangibili,  grazie ad alcune linee guida che possono aiutare la tua azienda a misurare e comunicare il capitale Intangibile, iniziando a catalogare gli asset intangibili dell’impresa e a riclassificarli all’interno di uno schema costituito da 4 aree.
Quali marchi possono essere valutati da un punto di vista economico? Innanzitutto, presupposto fondamentale perché un’azienda possa procedere all’iscrizione a bilancio di un marchio, consiste nella “proprietà intellettuale” dello stesso, requisito soddisfatto soltanto ed esclusivamente mediante la registrazione secondo le forme stabilite dalla legge. Di conseguenza, i marchi non registrati non possono in alcun modo essere iscritti a bilancio.
Il marchio, e soprattutto il valore che il mercato attribuisce ad esso, è, in molti settori economici, uno dei principali fattori critici per la determinazione del successo di un’azienda. Nonostante ciò, i prospetti contabili e civilistici raramente sono in grado di intercettare ed esprimere tale valore, con la naturale conseguenza della sottovalutazione degli assets e del patrimonio aziendale. È quindi possibile attribuire un valore economico oggettivo ad assets intangibili quali il marchio aziendale?
Quali strategie devono adottare le PMI per riposizionarsi con le aggregazioni? Per un’impresa che decide di riposizionarsi grazie alle aggregazioni diventa fondamentale affrontare in modo strutturato sia le fasi pre-operazione ovvero le verifiche della coerenza strategica e della sostenibilità finanziaria, sia le fasi post-operazione, cioè l’attività d'integrazione organizzativa e di tutti gli aspetti necessari a supportare l’avvio e lo sviluppo della nuova realtà.

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